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Fiume dentro

Comunicato stampa

Stidi Aperti | 03/04

FiumeDentro per Stidi Aperti

PRESENTA


Studi Aperti | 03/04

Fiume Dentro
Autori: Daniele Gambuzza & Salvatore Lanzafame
Sede: studio dell'artista - Catania
Inaugurazione mostra: 06 marzo 2004
Chiusura: 12 marzo 2006
Direzione artistica: Dott.ssa Tania Giuga

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Chi siamo

IERI Nel 2002 l'energia di StudiAperti & Artisti Associati, associazione culturale nata nel 1997 dall'incontro di alcuni artisti che vivono a Roma si ibrida con un progetto analogo, nato sulla base dell osservazione delle grandi potenzialità fascinative di 19 officine d'artista disseminate sul territorio di Acireale, Catania e dintorni.
OGGI L'edizione 2003/04 di Studi Aperti, riproposta sotto il nome di No logo Art, consta di 35 adesioni, distinte tra 29 artisti appartenenti alla zona e 6 ospiti; adotta alterità migranti invitate a registrare come un sismografo le diversità e le similitudini fra idioletti e poetiche.
DOMANI La pubblicazione di una guida/archivio legata alla visibilità, alla visitabilità come grammatica di lettura e all'autonomia del lavoro artistico slegato dai sistemi mercantili ed espositivi.
GLI OBBIETTIVI Trasversalità - presentazione di libri, reading poetici, proiezione di filmati e cortometraggi, concerti, laboratori interdisciplinari aperti alle scuole per la possibile ricognizione di "quartieri incontro" - emersione dall'isolamento e dall'afasia del visivo post avanguardista; svezzamento del pubblico ai neo idiomi e ai nuovi materiali della produzione artistica, gemellaggio e migrazione attraverso itinerari urbani, strade e luoghi pregni di storia o con un'identità da rinvenire. L'affermazione di un approccio corale, mobile e antindividualista, volto all'insediamento nella forma mentis comune di un organico "museo vivente".

In Sicilia la cultura possiede spazi esigui o sommersi. II fermento dovuto per lo più all'ingerenza del substrato mecenatizio e associazionistico, ha dato si erigine ad una variegata pluralità d'offerta, di stimoli e atmosfere, ciò nonostante distonici rispetto all'esponenziale accelerazione del corpo sociale e a fronte di strumenti formativi carenti, come è obsoleta I'"educazione allo sguardo a cui si rivolgono".
Ottenere un'adeguata visibilità seguendo principi quali coerenza, disponibilità logistiche a costo ridotto, programmaticità nella proposta, è un problema sempre più inerente al commercio tout- court e sempre meno alla sensibilizzazione di un pubblico non più ritroso nei confronti dei nuovi codici dell'arte. Alla libera iniziativa, si vorrebbe qui far combaciare un'idea di metodo e ricerca di significati espressivi ragionati.
La nostra proposta di una "Città aperta", fuoco senza centro di talenti "periferici" nei mercati della produzione contemporanea, vorrebbe aprire uno squarcio di comprensione e relazione tra pubblico e operatore creativo, tra critico e istituzioni, tra artista e artista; doppiando certi baronati e tale burocrazia mummificata sulla retorica dell'ornato, che non sempre possiede la verità ultima sulle potenzialità del microcosmo creativo, non ancora affiorato alle luci della ribalta. Non solo dunque mostre ed esibizioni, video arte e performance, fotografia, recitazione, cinema e poesia urbana, ma soprattutto una ben articolata open gallery. Una "Utopia station" per sdoganare la misteriosa intimità dei processi performativi, antecedenti al prodotto artistico confezionato e consumato ancor prima di giungere allo spettatore, dove I'incontro avvenga tra chi crea (e talvolta anche mentre lo sta facendo), chi desidera semplicemente guardare e chi d'arte scrive o vorrebbe farlo.
L'impegno vorrebbe essere proprio quello di non agire in forma dilettantistica, ma di sviluppare una serie di contatti ad ampio raggio con testate giornalistiche, istituzioni politiche, mondo accademico, innestati in un corpo di scambi reticolari con chi opera sul territorio nazionale come extra territorialmente.
Non intendiamo isolarci, ma espanderci come un'eco, scegliere senza escludere chi altrimenti solo con enormi difficoltà riuscirebbe a far trasparire talento e inventiva.

Il progetto NO LOGO ART

No logo Art è una manifestazione dichiaratamente non selettiva che non si è prefissa come scopo primano di stabilire valori o poetiche, ma lascia un margine aperto agli interventi ospitati per favorire il dibattito e lo scambio fra realtà e contesti di matrice differente, composti sotto l'egida della sperimentazione e della ricerca severa e meditata. La seconda edizione vuole imporsi alla pubblica attenzione come apripista, concepito per la realizzazione di uno stabile osservatorio sulle arti visive, il quale si prefigga nel tempo di censire i fenomeni più interessanti relativi al fare contemporaneo.

Dott.ssa Tania Giuga


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